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Il Diabete e l’Alimentazione

Alimentazione

Le regole importanti per le persone con diabete non sono così diverse dalle regole generali per uno stile di vita sano, a cominciare dal controllo del peso con un’alimentazione appropriata. “Sovrappeso” e “Obeso” non sono giudizi estetici, ma termini scientifici che, come specificato nella tabella sottostante, si riferiscono all’indice di massa corporea (BMI – Body Mass Index).
tabella-indice-massa-corporea

I pasti ed i tipi di alimenti

Mangiare meno ma meglio è la scelta più corretta. Saltare i pasti, invece, non serve, anzi è controproducente. Meglio suddividere gli alimenti in tre pasti principali (colazione, pranzo, cena) e due spuntini. In questo modo si evitano sia i picchi di iperglicemia subito dopo i pasti, sia le ipoglicemie nell’intervallo tra questi. Non lasciate troppo o poco tempo fra due pasti e spezzate gli intervalli con due spuntini.
Leggere le etichette: la maggior parte dei prodotti presenta l’etichetta nutrizionale sulla quale troviamo le seguenti informazioni: calorie, quantità di grassi, di proteine e di carboidrati. Leggere l’etichetta aiuta le persone con diabete a scegliere i cibi più idonei.
Carboidrati: i carboidrati (o zuccheri) rappresentano la principale fonte energetica dell’organismo. Sono i nutrienti alla base dell’alimentazione e dovrebbero fornire il 60% delle calorie totali giornaliere. La persona con diabete dovrebbe assumere le stesse quantità di carboidrati di un soggetto che non ce l’ha, ma dovrebbe prestare più attenzione alla loro qualità, riducendo l’assunzione di zuccheri semplici, responsabili di un repentino aumento della glicemia. In generale il diabete non è nemico dei carboidrati, ma questi dovrebbero essere sempre associati alle fibre.
Fibre: si tratta di vere “medicine naturali” da consumarsi ad ogni pasto. Riempiono e saziano, non forniscono calorie, sono presenti in cibi ricchi di vitamine e sali minerali, fanno “fare ginnastica” a stomaco e intestino.
Grassi: i grassi danno sapore ai cibi. Saziano meno dei carboidrati e molto meno delle fibre. In compenso contengono molte più calorie e fanno ingrassare. In più, i grassi ristagnano nel sangue (trigliceridi alti, colesterolo alto), nel fegato (fegato grasso) e nelle cellule adipose, soprattutto quelle che fanno crescere la pancia.
Proteine: le proteine sono i “pezzi di ricambio” dell’organismo. Purtroppo molti cibi ricchi di proteine – latte, uova, carne rossa – sono anche ricchi di colesterolo e grassi. L’ideale è quindi prendere le proteine dove i grassi sono pochi o non ci sono: legumi, pesce, carni bianche (pollo, coniglio. tacchino). Esistono proteine di origine vegetale contenute in alimenti sani, ricchi di fibre e che possono essere assunti in maggior quantità.
Bevande alcoliche: nelle persone con diabete l’assunzione moderata di alcool non ha effetti acuti sulla glicemia, ma i carboidrati contenuti nella bevanda alcolica possono avere un effetto negativo sul compenso glicemico. Un moderato consumo di alcool, sino a 10 g/die nelle femmine (1 porzione) e 20 g/die nei maschi (2 porzioni) é accettabile se la persona desidera bere alcolici. L’assunzione di alcool dovrebbe essere limitata nei soggetti obesi o con trigliceridemia e sconsigliata nelle donne in gravidanza e nei pazienti con storia di pancreatite.
piramide-alimentare

Una sana alimentazione

Mangiar sano é una questione di frequenza oltre che di qualità e quantità di cibo. Quante volte al giorno o alla settimana mangiamo una cosa piuttosto che un’altra? La piramide alimentare che vedete qui in basso, ci deve guidare nella scelta giornaliera degli alimenti, per una sana ed equilibrata alimentazione. Alla base della piramide è collocato il gruppo dei cereali da consumare quotidianamente almeno tre volte al giorno. Successivamente troviamo frutta e verdura, da consumarsi due volte al giorno. Al vertice della piramide si trovano lo zucchero (da abolire quasi del tutto) e i grassi da condimento, da usare con moderazione. Fra questi va sempre preferito l’olio extra vergine di oliva. Ognuno di noi ha un alimento particolarmente gradito, ma non salutare. Si può limitarne il consumo riservandolo ad occasioni speciali, ma ricordate: meglio si mangia, meno si ha fame.

La crisi ipoglicemica

L’organismo sa come difendersi quando la glicemia scende al di sono di certi livelli, ma nella persona con diabete la reazione è troppo lenta e la risposta arriva in ritardo, innescando facilmente la “crisi ipoglicemica”. Le manifestazioni premonitrici possono essere nervosismo, fame, inquietudine, rabbia, umore nero, tremore alle mani, sudorazione “fredda”, difficoltà nell’articolare le parole e disturbi alla vista. Per correggere una ipoglicemia basta assumere 15 grammi di glucosio, tre bustine di zucchero. Quindici minuti dopo si misura la glicemia e, se questa é ancora bassa (inferiore a 100 mg/dI), si possono assumere altri 15 grammi di zucchero. Se non si interviene tempestivamente l’ipoglicemia può diventare grave e diventa difficile coordinare i movimenti della mano e perfino deglutire. Le persona con diabete può avere crisi convulsive o una estrema rigidità muscolare e raggiungere uno stato di incoscienza. In questa fase è necessario l’intervento immediato di personale medico.