Test Quantitativo del PSA totale

PSA Totale

Il test CanAg PSA EIA, è un’analisi, tramite un semplice prelievo di sangue capillare, finalizzata alla determinazione quantitativa PSA Totale – acronimo di Prostate Specific Antigen, italianizzato in Antigene Prostatico Specifico.

Il PSA è una glicoproteina sintetizzata dalle cellule della prostata e la sua funzione fisiologica è quella di mantenere fluido il seme dopo l’eiaculazione, permettendo agli spermatozoi di muoversi più facilmente attraverso la cervice uterina; piccole concentrazioni di antigene prostatico sono normalmente presenti nel siero di tutti gli uomini. Le quantità nel sangue aumentano quando si hanno delle malattie che destrutturano la prostata favorendo il passaggio del PSA dalle ghiandole verso il sangue.

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Negli uomini, soprattutto tra i 40 e i 75 anni di età, è utile effettuare questa analisi perché tale antigene ci permette di monitorare la situazione a livello prostatico: livelli elevati, rispetto alla norma, possono essere indice dell’insorgenza di differenti patologie. I livelli fisiologici del PSA nel sangue si considerano normali sotto un valore soglia di 4 ng/mL, sebbene, negli uomini oltre i 65 anni, livelli fino a 6,5 ng/mL possono essere accettabili; quando si supera questo valore molto probabilmente qualcosa non va a livello della prostata.

Tutte le cause che possono stimolare la prostata, che ne alterano la funzione, che ne modificano la struttura o che ne modificano i rapporti con i tessuti circostanti, possono incrementare i livelli di PSA nel sangue. Le cause che possono indurre un incremento del PSA si classificano in:

CAUSE FISIOLOGICHE:

  • ETÀ: il PSA aumenta con l’aumentare della età. Tant’è vero che alcuni laboratori si sono attrezzati per utilizzare intervalli di riferimento aggiustati per età.
  • ATTIVITÀ SESSUALE: viene descritto un aumento del PSA dopo eiaculazione negli uomini al di sopra dei quaranta anni. Si consiglia prima di procedere al prelievo astinenza sessuale di almeno 48 ore.
  • ATTIVITÀ FISICA INTENSA: possibili incrementi. Attendere almeno 24 ore prima di effettuare il test.

MALATTIE BENIGNE:

  • PROSTATITE: la prostatite determina incrementi marcati del PSA totale.
  • IPERTROFIA PROSTATICA BENIGNA
  • ISCHEMIA PROSTATICA
  • RITENZIONE URINARIA

IATROGENE (cioè dovute a farmaci):

  • OSPEDALIZZAZIONE: l’ospedalizzazione del malato in genere provoca una riduzione significativa dei livelli di PSA (terapie antibiotiche, assenza di rapporti sessuali…)
  • ESPLORAZIONE RETTALE: non eseguire il PSA dopo esplorazione transrettale. Effettuare l’esame a distanza di almeno tre giorni.

La presenza di una forma tumorale a livello prostatico, può essere un’altra causa che determina l’aumento di PSA; questa forma tumorale viene tuttavia di norma scoperta e diagnosticata in pazienti totalmente privi di sintomi evidenti. Il tumore alla prostata rimane infatti molto spesso asintomatico, o in altri casi può manifestare sintomi che sono tuttavia rilevabili anche in condizioni differenti dall’adenocarcinoma prostatico (frequente necessità di urinare, anche durante la notte; dolore o bruciore durante la minzione; sangue nelle urine). Nei paesi occidentali il carcinoma prostatico è una delle neoplasie più frequenti tra i maschi; l’incidenza in Italia (cioè il numero di nuovi casi diagnosticati in un anno) è fortemente correlata alla età, ed è in aumento negli ultimi 10 anni, portando così tale malattia al decimo posto come causa di morte del maschio.

L’obiettivo del check-up prostatico annuale è quello di identificare problemi legati alla prostata in fase precoce. La possibilità di intervenire con una diagnosi precoce, quando la malattia è agli stadi iniziali, influenza notevolmente il decorso della malattia, consentendo in alcuni casi, la completa guarigione. Senza programmi di prevenzione precoce invece, la diagnosi è spesso tardiva. Tuttavia, in riferimento al tumore prostatico, il dosaggio del PSA restituisce spesso falsi positivi. Si tratta di quei casi in cui elevati valori di PSA fanno ipotizzare l’esistenza di un cancro alla prostata, successivamente smentita dai vari accertamenti. In altre parole, il riscontro di alti livelli di PSA non è sufficiente per porre diagnosi di tumore alla prostata, specie negli uomini più anziani. Quando la malattia è stata diagnosticata, un monitoraggio dell’antigene prostatico specifico risulta utile per valutare la risposta del paziente alla terapia intrapresa, che quando è positiva si accompagna ad una riduzione dei valori di PSA. L’analisi PSA TOTAL risulta quindi essere un ottimo strumento di prevenzione per l’insorgenza del tumore della prostata e uno strumento di monitoraggio durante le cure della malattia.