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Problemi di Stomaco – Salute News

Dispepsia

La dispepsia è un sintomo frequente, che consiste in dolore, bruciore o fastidio specie durante e dopo l’ingestione di cibo, associato a senso di ripienezza gastrica e anche nausea. In sintesi, l’acido gastrico irrita la mucosa dello stomaco o dell’esofago o del duodeno, con infiammazione conseguente e manifestazione dei sintomi appena citati. La sintomatologia può essere inizialmente legata a un reflusso acido che comunque può, nel tempo, anche trasformarsi in una malattia da reflusso. Certamente può manifestarsi dispepsia dopo trattamento farmacologico con antinfiammatori non steroidei. La dispepsia è dovuta anche a ernia iatale, gastrite o ulcera peptica, disturbi pancreatici o discinesie biliari, ma può anche essere l’esordio di una neoplasia gastrica. Altra causa, per fortuna molto meno frequente, ma purtroppo drammatica nella sua evoluzione, è l’esordio di un infarto miocardico della parete inferiore del cuore, che di solito è accompagnato da dolore irradiato a collo, mandibola e braccio sinistro, sudorazione e sintomatologia generale; in caso di dubbio è bene inviare il paziente al pronto soccorso.
Certamente, l’intensità dei ritmi di vita, uniti a stili alimentari non corretti, come saltare i pasti, mangiare panini, abbuffarsi la sera o bere molti caffè e frequentare locali in cui è invalsa la moda dell’happy hour, contribuiscono non poco all’insorgenza di fastidiosi sintomi, che a volte vengono facilmente trascurati. Molto spesso si tratta di una dispepsia momentanea, legata a una cattiva alimentazione a base di cibi difficili da digerire, come i grassi cotti tipo fritti, brodi, sughi di carne, oppure troppo freddi o troppo caldi, ad alcol e fumo, o che si presenta con pesantezza digestiva, flatulenza, aerofagia, rigurgito.
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Dispepsia

La dispepsia è un sintomo frequente, che consiste in dolore, bruciore o fastidio specie durante e dopo l’ingestione di cibo, associato a senso di ripienezza gastrica e anche nausea. In sintesi, l’acido gastrico irrita la mucosa dello stomaco o dell’esofago o del duodeno, con infiammazione conseguente e manifestazione dei sintomi appena citati. La sintomatologia può essere inizialmente legata a un reflusso acido che comunque può, nel tempo, anche trasformarsi in una malattia da reflusso. Certamente può manifestarsi dispepsia dopo trattamento farmacologico con antinfiammatori non steroidei. La dispepsia è dovuta anche a ernia iatale, gastrite o ulcera peptica, disturbi pancreatici o discinesie biliari, ma può anche essere l’esordio di una neoplasia gastrica. Altra causa, per fortuna molto meno frequente, ma purtroppo drammatica nella sua evoluzione, è l’esordio di un infarto miocardico della parete inferiore del cuore, che di solito è accompagnato da dolore irradiato a collo, mandibola e braccio sinistro, sudorazione e sintomatologia generale; in caso di dubbio è bene inviare il paziente al pronto soccorso.
Certamente, l’intensità dei ritmi di vita, uniti a stili alimentari non corretti, come saltare i pasti, mangiare panini, abbuffarsi la sera o bere molti caffè e frequentare locali in cui è invalsa la moda dell’happy hour, contribuiscono non poco all’insorgenza di fastidiosi sintomi, che a volte vengono facilmente trascurati. Molto spesso si tratta di una dispepsia momentanea, legata a una cattiva alimentazione a base di cibi difficili da digerire, come i grassi cotti tipo fritti, brodi, sughi di carne, oppure troppo freddi o troppo caldi, ad alcol e fumo, o che si presenta con pesantezza digestiva, flatulenza, aerofagia, rigurgito.

Dispepsia

La dispepsia è un sintomo frequente, che consiste in dolore, bruciore o fastidio specie durante e dopo l’ingestione di cibo, associato a senso di ripienezza gastrica e anche nausea. In sintesi, l’acido gastrico irrita la mucosa dello stomaco o dell’esofago o del duodeno, con infiammazione conseguente e manifestazione dei sintomi appena citati. La sintomatologia può essere inizialmente legata a un reflusso acido che comunque può, nel tempo, anche trasformarsi in una malattia da reflusso. Certamente può manifestarsi dispepsia dopo trattamento farmacologico con antinfiammatori non steroidei. La dispepsia è dovuta anche a ernia iatale, gastrite o ulcera peptica, disturbi pancreatici o discinesie biliari, ma può anche essere l’esordio di una neoplasia gastrica. Altra causa, per fortuna molto meno frequente, ma purtroppo drammatica nella sua evoluzione, è l’esordio di un infarto miocardico della parete inferiore del cuore, che di solito è accompagnato da dolore irradiato a collo, mandibola e braccio sinistro, sudorazione e sintomatologia generale; in caso di dubbio è bene inviare il paziente al pronto soccorso.
Certamente, l’intensità dei ritmi di vita, uniti a stili alimentari non corretti, come saltare i pasti, mangiare panini, abbuffarsi la sera o bere molti caffè e frequentare locali in cui è invalsa la moda dell’happy hour, contribuiscono non poco all’insorgenza di fastidiosi sintomi, che a volte vengono facilmente trascurati. Molto spesso si tratta di una dispepsia momentanea, legata a una cattiva alimentazione a base di cibi difficili da digerire, come i grassi cotti tipo fritti, brodi, sughi di carne, oppure troppo freddi o troppo caldi, ad alcol e fumo, o che si presenta con pesantezza digestiva, flatulenza, aerofagia, rigurgito.
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Farmaci di Prima Scelta

Quando i sintomi prevalenti sono bruciore di stomaco e dolore, accompagnati da eruttazioni e aerofagia, gli antiacidi sono i farmaci di prima scelta da consigliare. Però bisogna ricordare che, pur non provocando gravi effetti indesiderati, possono modificare la velocità di assorbimento, la biodisponibilità e l’eliminazione renale di molti farmaci, interferendo con alcune terapie di pazienti affetti da patologie croniche, soprattutto se si tratta di anziani (informare il farmacista in caso di terapie che prevedano l’assunzione di Indometacina, Ketoconazolo, Captopril, Sali di Ferro, Vitamina D, Antibiotici Chinolonici, Digossina, Allopurinolo).

Il Farmacista Consiglia

Si possono consigliare una serie di accorgimenti alimentari che risultano utili in questi casi. E’ bene limitare cibi come pane con mollica, legumi, formaggi fermentati, insaccati, fritti, frutta secca e superalcolici e fare attenzione ad alcuni comportamenti a tavola: masticare lentamente, evitare pasti troppo distanziati, utilizzare tecniche di cottura leggere, mettere poco condimento a fine cottura. Quello che fa bene è invece ripartire i pasti nella giornata, privilegiando la prima colazione e un pasto leggero la sera, evitando di andare a dormire subito dopo. Masticare a lungo e lentamente favorisce una prima digestione in bocca. Condire con olio extravergine di oliva aiuta a ridurre la permanenza dei grassi nello stomaco e favorisce la secrezione biliare. Il fumo e l’abuso di alcol danneggiano in ogni caso, anche lo stomaco e la digestione. Va posta attenzione anche all’uso di antinfiammatori e antidolorifici, che sono spesso assunti, incautamente, a stomaco vuoto. Forti emozioni, come per esempio la gioia, possono bloccare lo stomaco influendo sia sulla peristalsi sia sulla secrezione dei succhi digestivi. L’ansia, invece, può stimolarlo in maniera eccessiva ed essere quindi la causa diretta di gastriti. Anche il rumore può essere ritenuto un pericoloso nemico; ai giovani clienti è bene rammentare che il limite tollerabile dall’orecchio è di circa 90 decibel, attenzione quindi anche alla musica che si ascolta in discoteca, che supera abbondantemente i livelli consentiti. Un altro suggerimento pratico è anche quello di dormire con il busto eretto di qualche centimetro.

L’Acetone dei Bambini

Nei bambini il vomito può essere associato alla condizione di chetonuria, condizione derivante dalla digestione dei grassi, evidenziabile dal caratteristico alito che odora di frutta matura. Di solito si manifesta in situazioni in cui vengono a mancare gli zuccheri. L’organismo, dopo averne esaurito i depositi nel corpo, reagisce utilizzando altre fonti energetiche, i grassi, eliminandone le scorie, che sono appunto i corpi chetonici, tra i quali si distingue l’acetone. L’intervento immediato deve essere sulla dieta: si può suggerire la reintegrazione di zuccheri, eliminando o riducendo per le prime ore i grassi. Bastano uno o due cucchiaini di zucchero dati direttamente in bocca al bambino, insieme a qualche sorso di bevanda alla cola e a un complesso di sali citrati di Na+ e K+ con vitamina B1, B2, B6. Si può successivamente procedere con cibi più complessi: fette biscottate con miele (che però non va dato ai bimbi sotto l’anno di età, perchè può essere contaminato da spore di Clostridium Botulinum, con conseguenti rischi di forme di botulismo infantile), biscotti secchi con tè, camomilla, latte o yogurt scremati e tutti ben zuccherati e in seguito riso o pasta con poco olio e aggiunta di formaggio grana. Per controllare l’andamento dell’acetone si usano i tipici reagenti che lo rilevano nell’urina.
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La Pirosi delle Mamme in Attesa

In gravidanza la pirosi si manifesta con un bruciore che si estende dalla gola bassa fino alla parte inferiore dello sterno. E’ causata dai cambiamenti ormonali che avvengono durante la gestazione. Durante la gravidanza, infatti, la placenta, producendo il progesterone, rilassa il cardias, permettendo in questo modo ai succhi gastrici di risalire nell’esofago. Il progesterone rallenta anche le contrazioni dello stomaco e questo rende la digestione più lenta. Sebbene non si possano eliminare del tutto questi fastidi, per tentare di ridurli:
evitare piatti ricchi o speziati, cioccolato, agrumi;
evitare bevande ricche di caffeina e, ovviamente, alcol;
consumare piccoli e frequenti pasti;
mangiare a piccoli bocconi e masticare bene;
evitare di bere grandi quantità di liquidi durante i pasti; è importante invece bere 8-10 bicchieri d’acqua al giorno, tra un pasto e l’altro;
è meglio cercare di non distendersi per almeno un’ora dopo aver mangiato;
si può consigliare l’assunzione di un antiacido che contenga magnesio o calcio, ponendo attenzione però a quelli contenenti sodio.